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Serravalle Pistoiese, tre cavalli rinchiusi da un anno, una puledra denutrita: per l’Asl sono tutti in condizione di benessere
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10/09/2014
FOTO INVESTIGAZIONE IHP
L’ennesima segnalazione di possibile maltrattamento, riguardante in questo caso alcuni cavalli detenuti in provincia di Pistoia, ha portato alla luce una situazione che da oltre un anno era a conoscenza delle Autorità locali. Ma
quel che è successo lunedì 8 settembre ha lasciato tutti di stucco
.
Torniamo un passo indietro: il 30 agosto, a seguito di segnalazioni di cittadini, alcuni volontari dell’Enpa di Pistoia si recano sul posto, trovando
tre equidi reclusi
: uno stallone chiuso tra quatto mura, con solo una piccola finestra da cui sporgere il muso; e poi una cavalla e una puledrina dentro un altro piccolo fabbricato in muratura, con
lettiera marcia
e
deiezioni accumulate
da tempo, tanto da aver prodotto funghi e da costringere gli animali a tenere i
piedi immersi nel letame
. Inoltre, il contenitore dell’acqua pieno di larve e incrostazioni. Nessuna traccia di cibo. Nessuna traccia di calpestio fuori da quelle mura (e del resto non esiste un’area esterna recintata). A pochi metri vi sono alcune abitazioni.
Viene chiamata la Polizia Municipale e si viene a conoscenza che in data 20/12/2013 era stata emanata un’ordinanza comunale proprio per la medesima situazione.
L’Enpa chiama sul posto il veterinario ippiatra dell’IHP per fare una valutazione in base a ciò che è osservabile dall’esterno: oltre a tutto quanto sopra,
nella puledra si evidenzia uno stato di magrezza eccessivo, deviazioni angolari degli arti, insufficiente sviluppo muscolo-scheletrico
(dovuti probabilmente all’impossibilità di movimento),
urine di colore latteo, lesioni cutanee diffuse
.
Nella stessa giornata viene richiesto un intervento dell’Asl che però, di fronte all’atteggiamento alterato del proprietario giunto sul posto, decide di rinviare eventuali provvedimenti alla settimana successiva, senza fornire spiegazioni.
Passano diversi giorni senza grandi novità, pertanto l’IHP chiede l’intervento del Ministero della Salute, che sembra ottenere il risultato sperato in quanto l’Asl stessa chiede all’associazione supporto operativo e disponibilità a prendere gli animali in custodia giudiziaria. Enpa intanto si impegna ad organizzare il trasporto. L’appuntamento è per lunedì mattina. Di lì a poco la Procura di Pistoia firma il provvedimento di perquisizione e finalmente, in tarda mattinata, Polizia Municipale e Asl arrivano sul posto. Ma da quel momento
inizia una lunga chiacchierata con il proprietario
, alla quale i volontari ENPA e IHP sono costretti ad assistere da lontano. Dopo quasi due ore, i veterinari pubblici escono dichiarando che il sequestro non si fa, perché secondo loro gli animali non sono in condizione di maltrattamento, in quanto nel frattempo gli ambienti sono stati ripuliti e il proprietario ha anche dichiarato di essere in attesa di alcuni permessi per allestire un paddock.
Le associazioni tentano invano di far presente
che i cavalli sono reclusi in spazi non idonei da un anno, che non c’è alcuna prospettiva certa di un miglioramento delle condizioni, che c’è una puledra estremamente magra, che non sono stati effettuati approfondimenti diagnostici ma solo un’osservazione dall’esterno, che i veterinari pubblici dovrebbero tutelare il benessere animale e quindi anche gli aspetti legati alle condizioni di vita: nulla scalfisce i veterinari e il tecnico dell’Asl 3 di Pistoia, che anzi dichiarano pubblicamente che gli animali sono in condizioni di benessere.
“Questo è il racconto di una giornata surreale in cui la stessa Asl, che la mattina aveva chiesto il sequestro in Procura, smentisce se stessa e dice che va tutto bene”
–
dichiara Sonny Richichi, presidente IHP
–
“Continueremo a lottare fin quando i cavalli non verranno liberati da quella prigionia forzata e visitati da un veterinario, con i dovuti accertamenti”.
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