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Corse a ostacoli in ippodromo, a Merano più cavalli morti che in tutti i palii
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29/11/2012
(27 novembre 2012)
Tra poco più di un mese inizieranno le gare a ostacoli (steeple chase, siepi, cross country) all’ippodromo Le Capannelle a Roma.
Mentre abbiamo ancora negli occhi le immagini delle rovinose cadute che in questo tipo di corse hanno causato la morte di tre cavalli ed il ferimento di altri (leggi nostri comunicati su
Catbar e Nobel
e su
Errante
), leggiamo su
Cavallo Magazine
che il direttore di Hippogroup Roma Capannelle parla di un loro rilancio.
Per farlo, gioca anche la carta di un gemellaggio con un ippodromo della Repubblica Ceca che porterà a Roma circa trenta cavalli.
Eppure
ci saremmo aspettati di sentire discorsi su come evitare altri incidenti in futuro
, magari l’ipotesi di uno studio per approfondire le cause di così tante morti: nel solo ippodromo di Merano quest’anno sono rimasti uccisi in pista più cavalli che in tutti i palii messi insieme, almeno stando alle scarse notizie trapelate sulla stampa.
Come fatto già in precedenza,
chiediamo con forza al Ministero dell’Agricoltura
, presso il quale sono confluite le competenze della dismessa Assi-Unire,
di non tenere in alcuna considerazione le richieste di rilancio dell’ippica
provenienti dalle associazioni di categoria, che continuano a mostrare indifferenza per la sorte dei cavalli nei loro quotidiani appelli e comunicati. Una maggiore attenzione alle esigenze del cavallo, oltre a rappresentare un dovere morale, potrebbe aiutare chi come noi ha avuto in troppi casi l’impressione che l’ippica possa essere un mondo legato a enormi interessi economici, che hanno portato agli eccessi del doping e delle corse truccate che tutti ben conosciamo
Al Ministero
chiediamo anche di avviare un serio percorso di tutela del benessere dei cavalli
, con procedure di controllo e movimentazioni trasparenti e con pesanti sanzioni per chi commette reati o infrange i regolamenti.
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