...i miei tesori non luccicano né tintinnano,
essi brillano nel sole e nitriscono nella notte...

 

 

Ancora due cavalli morti nell’ippica: non chiamiamoli incidenti!

17/04/2012

(17 aprile 2012)

 

 

Ad Aintree, vicino Liverpool in Inghilterra, ogni anno si svolge il Grand National, una delle più famose gare di steeple chase, disciplina che si corre anche in Italia: i cavalli sono costretti a galoppare per circa 7 km. in un percorso disseminato di ostacoli da saltare. Ostacoli particolarmente pericolosi, sia perché sono costituiti tradizionalmente da siepi e muri (e quindi i cavalli non possono vedere oltre), sia perché spesso sono seguiti da fossati. Sabato scorso ci hanno lasciato la vita due purosangue, due ennesime vittime.

Il verificarsi di cadute è scontato. Secondo quanto riportato nell’articolo de La Repubblica, negli ultimi 50 anni sono morti 36 cavalli nel solo Grand National. Nell’ippica inglese ben 41 cavalli hanno perso la vita dall’inizio di quest’anno in varie competizioni, 23 nel solo mese di marzo. Gli esperti affermano che il bilancio delle vittime sarebbe ancora più alto, se alcune corse non fossero state cancellate a causa del maltempo. Decine e decine sono poi i cavalli feriti, anche gravemente, di cui non è dato sapere la sorte.

Gli addetti ai lavori e le migliaia di persone deliranti sulle tribune li chiamano “incidenti”…per noi sono invece l’elemento di ulteriore spettacolarizzazione di una macchina che fa soldi sfruttando e causando la morte di animali che, per loro natura, non penserebbero neanche lontanamente di competere...e mai e poi mai di saltare ostacoli soprattutto di quel tipo.

I cavalli (equus caballus, specie animale evoluta come preda e che come tale si comporta ancora oggi) in natura fanno tutt’altro che ciò che li vediamo costretti a fare negli sport equestri, nell’ippica, nella monta western e in tutte le cosiddette attività sportive. Questo non lo scopre di certo l’IHP, bensì lo dice la conoscenza etologica di questi splendidi animali.
Invece, è ora che se ne renda conto l’opinione pubblica, cioè le persone che non fanno parte del cosiddetto “mondo del cavallo” e che puntualmente, grazie ai potenti mezzi delle Federazioni e delle varie associazioni ippiche ed equestri (per non parlare dei palii), ricevono un’immagine distorta dei cavalli, come se fossero animali naturalmente portati ad allenarsi, competere o fare i pagliacci, umiliati davanti a un pubblico che non ne comprende la sofferenza e il disagio…semplicemente perché non ha la possibilità di conoscerli davvero.


Guarda il video del Grand National 2012

Guarda le foto del Grand National 2012 (Corriere della Sera.it)

Guarda la lista delle vittime del Grand National

Leggi l’articolo di Repubblica