13/09/2018
<<Bonantonio da Clodia è stato abbattuto. La frattura del nodello, caso di frattura irrecuperabile o quasi per un cavallo da corsa, ha convinto alla sua soppressione.>> Questo il lapidario comunicato fatto circolare sabato e pubblicato su Il Tirreno. L’incidente era avvenuto due giorni prima. Caso di frattura irrecuperabile O QUASI? Sembra che organizzatori e veterinari addetti abbiano perso perfino il senso del pudore. Come a dire: "Forse la frattura era recuperabile, ma il cavallo non avrebbe mai più potuto correre: allora a che serviva tentare?" Questo palio si corre in una cittadina di meno di 5000 abitanti, in una piazza che scimmiotta quella di Siena, dove far correre i cavalli significa automaticamente esporli al rischio di incidenti: per i raggi di curvatura, per il fondo, per le transenne. Dalla visuale dall’alto si vedono bene le curve a più di 90 gradi e gli spazi stretti. In un video pubblicato su YouTube si vede tutta l’assurdità di questa pagliacciata, messa in piedi per il divertimento di qualche centinaio di persone. Archiviata la scomoda pratica di far fuori il cavallo, il palio si è corso come se nulla fosse: il sindaco si è affrettato a dire che la curva dove è avvenuto l’incidente non è pericolosa...che sì, ce n’è un’altra pericolosa, ma quella...quella no! Come al solito, scriveremo alle autorità competenti per chiedere una verifica delle responsabilità e come al solito, probabilmente, non riceveremo risposte. Il vero cambiamento potrà essere solo culturale, protestando contro queste manifestazioni basate sullo sfruttamento dei cavalli e disincentivando le persone ad assistervi. ESEMPIO DI E-MAIL DA MANDARE AL SINDACO, all’indirizzo sindaco@comune.casteldelpiano.gr.it Egr. Sindaco Claudio Franci, Le scrivo per esprimere il mio sdegno a seguito della morte di un cavallo durante le prove del palio di Castel Del Piano. Lo sfruttamento di animali per il divertimento popolare è in sè da biasimare sempre, ma in questo caso specifico è evidente che far correre dei cavalli in quella piazza, con raggi di curvatura e barriere pericolosi, espone gli animali a un alto rischio di incidenti. Sebbene le attuali norme, superate e confuse, consentano lo svolgimento di simili assurde corse, ritengo che sia dovere di ogni sindaco e dei cittadini fare passi avanti di civiltà e promuovere intrattenimenti e celebrazioni che non siano basati sulla sofferenza. il cavallo, per le sue caratteristiche etologiche, è un animale che non sceglierebbe mai di gareggiare con i suoi consimili, tantopiù in una piazza gremita di gente urlante e sferzato da un fantino: in tali condizioni è costretto a subire un profondo disagio e questo non è accettabile in una società civile. Spero che anche il Suo Comune segua l’esempio di tanti Comuni italiani (Lodi, Pavia, Mola di Bari, Castelfiorentino e diversi altri) che hanno scelto di non sfruttare alcun animale durante le proprie celebrazioni civili e religiose. Cordiali saluti.